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PIRELLI
Gruppo industriale e finanziario italiano leader
nel settore dei cavi e, fino agli anni settanta, degli pneumatici. La Pirelli
& C. fu fondata a Milano nel 1872 da Giovanni Battista Pirelli, per la produzione
di articoli in gomma in un piccolo stabilimento. Nel 1879 una commessa di
cavi da parte del Genio militare fu la prima occasione di espansione, completata
dall'inizio della produzione degli pneumatici, dapprima per biciclette ma
presto anche per motociclette e automobili. L'aumento incessante della produzione
richiese nel 1906 lo spostamento in un moderno grande stabilimento nell'area
della Bicocca, alla periferia nord di Milano, e la creazione di consociate
in Spagna, Argentina e Inghilterra tra il 1901 e il 1913. La Prima guerra mondiale con le commesse belliche rappresentò un'ulteriore occasione
di sviluppo per l'azienda, che passò dai 3500 addetti del 1914 agli
oltre 10.000 del 1918. Nacquero quindi una holding finanziaria, distinta
dalla Società italiana Pirelli (1920), per la gestione delle attività
produttive e commerciali dell'impresa, che nel frattempo continuavano a
espandersi, così come si infittiva la rete delle consociate estere
per cavi. Negli anni trenta, grazie alle commesse pubbliche del regime fascista,
la produzione di pneumatici si sviluppò enormemente. Dopo la Seconda guerra mondiale la Pirelli (guidata prima dai figli del fondatore Alberto
e Piero, poi dal figlio del primo, Leopoldo) godette dell'espansione dei
consumi di massa, soprattutto in campo motoristico. La produzione si allargò
ulteriormente, unitamente all'ammodernamento degli impianti e alla razionalizzazione
del ciclo produttivo che portò, come conseguenza, al restringimento
degli organici (da 12.000 addetti nel 1951 a 6.000 nel 1970). Fallita la
fusione con l'inglese Dunlop (1980), la produzione venne decentrata presso
società e impianti in paesi di nuova industrializzazione, abbandonando
progressivamente il settore pneumatici e conformando l'assetto societario
(Société Internationale Pirelli) alla diversificazione degli
interessi finanziari, ivi compreso lo sfruttamento delle aree urbane di
Milano già coperte da impianti produttivi e quindi "dismesse" al
servizio della rendita edilizia (progetto Bicocca).
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